La storia della Via della Seta non è né un racconto poetico, né una pittoresca leggenda:
è niente di più che qualche sparpagliata isola di pace in un oceano di guerre…
La storia della Via della Seta non è né un racconto poetico, né una pittoresca leggenda:
è niente di più che qualche sparpagliata isola di pace in un oceano di guerre…
Dal punto di vista geografico, essa in realtà non fu mai un unico itinerario, quanto piuttosto una precaria rete di rotte carovaniere in continuo spostamento, sempre soggette a frequenti attacchi di predoni o improvvise guerre.
Sebbene si sia estesa durante i secoli, la più antica rete di piste, intorno al II secolo, aveva il suo principale capolinea orientale nell’odierna Xi’an, e si estendeva ad Ovest verso Dunhuang, dove si divideva: una diramazione aggirava il deserto del Taklamakan a nord passando per Turfan e Kucha; l’altra andava a sud verso Miran, Khotan e Yarkand. I due rami si ricongiungevano a Kashgar, centro nevralgico di mercati e commerci, per poi proseguire in un’ unica pista attraverso i passi del Kirghizistan, l’Uzbekistan, l’Iran, fino alla Siria, portando a contatto variegate culture, religioni, arti e mestieri tanto da poter essere definita la prima” autostrada dell’informazione” della storia.
Fu la prima apertura commerciale e religiosa della Cina al mondo esterno.
Le merci viaggiavano in entrambe le direzioni: balle di seta uscivano dalla Cina verso ovest, mentre avorio, gemme, frutta, vetro e metalli preziosi entravano verso est.
1° GIORNO: ITALIA-TASHKENT
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto prescelto e partenza.
2° GIORNO: TASHKENT-URGENCH-KHIVA KM 35 – ca 30 MIN (URGENCH-KHIVA)
Arrivo a Tashkent e reimbarco sul volo per Urgench. Siamo in Uzbekistan, culla della civiltà dell’Asia Centrale da oltre 2.000 anni; sede orgogliosa di un grande patrimonio architettonico e artistico, in cui tutte le opere sono profondamente permeate dalla storia crudele e affascinante del Paese. Da qui inizieremo il nostro percorso a ritroso nella storia! Incontro con la guida locale e trasferimento a Khiva , attraverso frutteti e campi di cotone. Khiva esisteva già nel VIII sec. come piccola fortezza e stazione commerciale su una diramazione laterale della Via della Seta, ma iniziò la sua prosperità nel 1.512, quando divenne capitale e centro principale di smistamento del mercato degli schiavi. Distrutta nel 1.740 dallo scià di Persia Nadir, fu ricostruita a fine secolo ed ebbe Il mercato di schiavi più grande dell’Asia centrale. Il suo centro storico, patrimonio dell’Unesco, è rimasto integro e talmente ben conservato, che merita l’appellativo di “città-museo”. Visita della città, delle sue mura, le chiese coraniche, le moschee, i minareti. Pranzo in ristorante, cena e pernottamento in hotel.
3° GIORNO: KHIVA-BUKHARA KM 480 – ca 6 ORE
Colazione in hotel e partenza alla volta di Bukhara , attraversando il deserto rosso del Kizil-Kum, l’antica via carovaniera. Nonostante la desolazione, questo territorio non è privo di vita: qui vivono gazzelle, uccelli rapaci, varani , scorpioni e serpenti velenosi che speriamo di non incontrare! Arrivo a Bukhara e sistemazione in hotel. Tempo libero per relax o per passeggiate nelle antiche strade della città. Pranzo al sacco, cena e pernotto in hotel.
4° GIORNO: BUKHARA
Prima colazione in hotel e visita della città. Bukhara, una delle più antiche città del mondo, oggi Patrimonio dell’Unesco, è un’oasi nel mezzo al deserto Kizil-Kum che la circonda da ogni parte, ed è considerata la città più sacra dell’Asia centrale. Essa possiede edifici millenari e un centro storico tuttora abitato che non ha avuto grossi cambiamenti nel corso degli ultimi due secoli. E’ uno dei migliori luoghi dell’Asia centrale per farsi un’idea di come fosse il Turkestan prima dell’arrivo dei Russi. Fu capitale dello stato samanide nel IX e X sec e fiori’ come cuore culturale e religioso dell’Islam, resa ancora più splendida dall’amore dei persiani per le arti. Dopo 2 secoli di dinastie minori, Bukhara fu espugnata nel 1.220 da Gengis Khan e nel 1.370 cadde nella sfera di influenza della Samarcanda di Tamerlano. Nel XVI sec. divenne capitale del potente Stato del Khanato di Bukhara e vide fiorire un florido commercio che la rese ricca e potente fino ai primi anni del XX sec. Nel centro della città, gran parte sotto tutela architettonica, si trovano molte antiche medrassa (scuole coraniche), più di 300 antiche moschee, una massiccia fortezza reale e i resti di un grande mercato. Molte antiche Hauz (vasche di pietra), interrate dai Russi, sono state riportate alla luce: fino al secolo scorso esse (circa 200) costituivano una rete di approvvigionamento idrico, dove la gente si radunava per spettegolare, bere e lavarsi. Siccome l’acqua non veniva cambiata spesso, la città divenne famosa per le pestilenze e si dice che i suoi abitanti morissero in media intorno ai 32 anni. I Russi modernizzarono il sistema e prosciugarono le vasche. Non trascureremo il bazar con i negozietti ricolmi dei famosi tappeti. Pranzo in ristorante, cena in un locale tipico con spettacolo folkloristico. Pernottamento in hotel.
5° GIORNO: BUKHARA-SHAKHRISABZ-SAMARCANDA KM 360 – ca 5 ore
Prima colazione in hotel e partenza per Shakhrisabz, la città natale di Tamerlano. Iscritta anch’essa al Patrimonio mondiale dell’Unesco, oggi è una piacevole e tranquilla cittadina uzbeca che non ha subito l’influenza russa. Tamerlano nacque il 9 Aprile del 1.336 nel villaggio di Kesh, una specie di feudo di famiglia. Quando salì al potere, diede alla cittadina il nome attuale, Shakhrisabz, che significa città verde, e la trasformò in un grande monumento di famiglia, con l’enorme Palazzo Ak-Saray (Palazzo Bianco), la sua residenza estiva, il Mausoleo dello sceicco Shamseddin, suo maestro spirituale, la Moschea Kok-Gumbaz dalla cupola blu ecc…. Per la sua magneficienza, un tempo Shakhrisabz probabilmente metteva in ombra la stessa Samarcanda, ma purtroppo gran parte della città e dei suoi splendidi palazzi furono distrutti nel XVI sec., ma quello che resta merita comunque una sosta. Proseguimento per Samarcanda con arrivo in serata. Pranzo in ristorante, cena e pernottamento in hotel.
6° GIORNO: SAMARCANDA-TASHKENT
Prima colazione in hotel. Giornata dedicata alla visita della città su cui aleggia ancora l’atmosfera delle leggende di “Arabian Nights”. I versi conclusivi del Poema di James Elroy Flecker, del 1.913, “il dorato viaggio a Samarcanda”, evocano il fascino della più gloriosa città dell’Uzbekistan:
Non viaggiamo solo per il commercio,
da venti più caldi sono infiammati i nostri cuori ardenti,
per la bramosia di conoscere ciò che non dovrebbe esser conosciuto,
percorriamo la strada dorata che porta a Samarcanda
Nessun nome richiama alla mente la Via della Seta più di quello di Samarcanda, ed esso ha la stessa risonanza mitica di Atlantide, reso immortale da poeti e drammaturghi di epoche passate, pochi dei quali, in realtà, videro la città di persona. Fondata nel V sec. a.C. con il nome di Marakanda, fu conquistata da Alessandro Magno nel 329 a.C. che, secondo la leggenda, sposò qui Roxana, e disse “ Tutto ciò che ho udito di Marakanda è vero, tranne il fatto che è più bella di quanto immaginassi”. Punto cruciale della Via della Seta, la città sorgeva al crocevia delle strade che conducevano in Cina, India e Persia e portavano in città mercanti e artigiani. Turchi occidentali, arabi, persiani samanidi, karahkanidi, turchi selgiuchidi, mongoli karakitai e scià di Corasmia, hanno tutti governato questa città prima che Gengis Khan la spazzasse via nel 1.220. Sarebbe stata la fine della sua storia, se nel 1.370 Tamerlano non avesse deciso di fare di Samarcanda la sua capitale, forgiandola, nei successivi 35 anni, come nuova città, quasi mitica e trasformandola in epicentro culturale ed economico dell’Asia Centrale. Quando nel XVI sec. gli shaybanidi uzbeki trasferirono la capitale a Bukhara, iniziò il declino di Samarcanda. Per diversi decenni nel XVIII sec., dopo una serie di terremoti, la città rimase disabitata. L’Emiro di Bukhara la ripopolò a forza verso la fine del secolo, ma la sua vera rinascita arrivò solo con i russi, che la costrinsero ad arrendersi nel 1.868 e vent’anni più tardi la collegarono all’impero russo con la ferrovia transcaspiana. Fu di nuovo proclamata capitale della nuova repubblica Socialista Sovietica dell’Uzbekistan nel 1.924, ruolo che perse 6 anni dopo a favore di Tashkent. I sublimi e immensi monumenti fatti costruire da Tamerlano, le sue numerose cupole e minareti, il bazar multicolore e la sua lunga e ricca storia, rendono l’atmosfera profondamente magica. Visiteremo il Registan, il principale monumento della città e uno dei luoghi più straordinari del Paese: un complesso di maestose medrassa, in una profusione quasi esagerata di maioliche, mosaici azzurri e vasti spazi armoniosi. Era il centro commerciale della Samarcanda medievale e la piazza era interamente occupata dal bazar; la gigantesca Moschea di Bibi Khanym, il gioiello dell’impero di Tamerlano, la più grande Moschea del mondo islamico,(solo l’ingresso era alto 35 mt), purtroppo crollata nel terremoto del 1.897 e restaurata di recente; lo Shah-Zinda, viale di tombe, uno dei posti più suggestivi della città, con il mausoleo di Shadi Mulk Aka, tomba di una delle mogli di Tamerlano, con splendide piastrelle di maioliche di livello eccezionale; la tomba di Tamerlano, che si distingue per la sua caratteristica cupola azzurra scanalata. Pranzo in ristorante. In serata trasferimento in aeroporto e volo per Tashkent.
7° GIORNO: TASHKENT-URUMQI-KASHGAR
Volo di proseguimento per Urumqi e poi Kashgar nella notte. Arrivo a Kashgar e trasferimento in hotel, pranzo e tempo a disposizione per relax. Siamo entrati in Cina, nella regione più occidentale, ai confini con la Mongolia: la Regione autonoma dello Xinjiang (nota già con il vecchio nome di Turkestan cinese), lontana 4.000 km da Pechino, sperduta ai margini del deserto Del Gobi. E’ una delle zone più entusiasmanti della Cina, un territorio straordinario, composto per lo più da deserti e praterie, circondati da montagne fra le più alte del mondo. Seconda provincia della Cina come estensione, occupa un’area poco più vasta dell’Europa occidentale ed ha una popolazione di soli 13 milioni di abitanti. La minoranza etnica più numerosa e’ quella degli uiguri, di lingua turca, il ramo più orientale della vasta famiglia delle popolazioni altaiche che occupano la maggior parte dell’Asia centrale. Essi sono completamente diversi dai cinesi han. Originariamente buddisti, sono musulmani da almeno un millennio. Gli uomini indossano lunghe giacche, stivali alle ginocchia e cappelli bordati di pelliccia, mentre le donne si coprono di scialli. Duemila anni fa qui sorsero una serie di città-oasi lungo la Via della Seta: il commercio attirava mercanti dall’India e dall’Europa e divenne punto d’incontro fra Oriente e Occidente. Kashgar, un’oasi a 1.200 mt sul livello del mare, è una città dell’Asia Centrale che, alla deriva come la sabbia, si è trovata dentro il confine cinese. Adagiata ai piedi dei monti del Pamir, ai bordi del deserto del Taklamakan, è il punto d’incontro delle diramazioni nord e sud della Via della Seta, città di mercati, bazar esotici, mercanti di cammelli e aromi islamici. Il 90% dei suoi abitanti sono uiguri. Nel pomeriggio visita del Mausoleo di Aba Khoja e della città vecchia. Costruito nel XVII secolo, il Mausoleo di Aba Khoja, celebre missionario musulmano, con il complesso di edifici che lo circonda, insieme alla moschea di Id Kah, sono uno dei migliori esempi di architettura islamica in Cina. Visita della moschea, una delle più grandi del paese e di sicuro la più frequentata. Ma la maggiore attrattiva della città, sono le stradine del bazar diviso in sezioni ognuna delle quali specializzata in oggetti come cappelli, strumenti musicali, tappeti, gioielli, coltelli, utensili ecc.. I prodotti principali sono i tappeti kilim di Kashgar e i cappelli colorati. Parte della città vecchia è composta da cortili e mura di mattoni di fango, con case da tè e ristorantini che offrono pane arabo, spaghetti, stufato di agnello e kebab. Cena in ristorante e pernottamento in hotel.
8° GIORNO: LAGO KARAKUL KM 320 A/R
Prima colazione in hotel . Oggi percorreremo la famosa autostrada del Karakorum, antica diramazione della Via della Seta e unico percorso di collegamento verso l’India. Fra il 1.970 e il 1.980, venne costruita questa strada fra le montagne della catena del Karakorum (che si snoda in Afghanistan, Pakistan, Kashmir e Cina comprendendo la seconda vetta più alta del mondo: il K2 con i suoi 8.611 mt), seguendo l’antica direttrice delle carovane, come testimoniano le numerose rovine di caravanserragli che si incontrano ai bordi della strada. Lunga 1.300 km, essa collega Kasghar con Islamabad in Pakistan, superando i monti del Pamil con vette fino agli 8.000 mt e offre panorami di una bellezza straordinaria. Cammelli e yak, custoditi da pastori tagiki, brucano l’erba dei pascoli di montagna, in uno scenario di vette innevate, gole e specchi d’acqua che riflettono la luce del sole accrescendo la bellezza del paesaggio. La comparsa improvvisa del lago Karakul, dominato da picchi imponenti a 3.800 di altitudine, è molto suggestiva. Le sue acque ghiacciate sono meravigliosamente calme ed offrono uno spettacolo da non perdere. Pranzo a sacco in corso di escursione. In serata rientro a Kashgar, cena e pernottamento in hotel.
9° GIORNO: KASHGAR – URUMQI
Prima colazione in hotel. Giornata dedicata alla visita del mercato domenicale di Kashgar, il più famoso mercato dell’Asia Centrale, il quale attira ogni settimana migliaia di contadini e nomadi che, da 1.500 anni, vi giungono da ogni direzione a cavallo, su carri trainati da asini, a piedi o con veicoli di ogni sorta. Solo per le sue dimensioni è l’attrattiva principale di tutto lo Xinjiang, ed è sicuramente una delizia antropologica. Ci sono bancarelle che vendono coperte, tessuti dai colori vivaci, tappeti, coltelli, artigianato, generi alimentari ecc…., ma la principale attrattiva è il mercato del bestiame, dove si provano i cavalli al galoppo e si discute animatamente sui prezzi di cammelli, pecore e capre. Il mercato inizia all’alba e dura fino ad inizio serata e ovunque sono in vendita bevande e prodotti alimentari. Pranzo libero. In serata, trasferimento in aeroporto e volo per Urumqui. Trasferimento in hotel, cena occidentale e pernottamento.
10° GIORNO: URUMQI-TURPAN KM 187
Prima colazione in hotel. Urumqi, capoluogo dello Xinjiang, si trova in uno splendido paesaggio naturale circondato da vette innevate. La maggiore attrattiva della città è il museo dello Xinjiang, recentemente restaurato, i cui reperti illustrano la vita, la cultura e la storia delle popolazioni della regione. Il suo fiore all’occhiello è la collezione di cadaveri mummificati conservati dall’aria del deserto e un corpo femminile antico di 4.000 anni, rinvenuto nel 1.980. Al termine della visita, partenza per l’oasi di Turpan. La strada che percorreremo sarà un’esperienza indimenticabile e tonificante! Essa passa inizialmente lungo un tratto dominato dai monti del Tian uno sfondo incredibile che lascia il passo ad una pianura piatta e monotona. Su entrambi i lati si estendono immense aree desertiche. Si attraversa poi una vasta zona di mulini a vento spazzati da folate violente. Lo spettacolo è notevole: ampie pianure, montagne innevate e un travolgente senso di aridità. Turpan, situata in una depressione a 80 mt sotto il livello del mare, una delle zone più profonde della terra, era un luogo di sosta lussureggiante lungo il ramo nord della Via della Seta, sperduto nella desolazione del territorio circostante. Oltre ad essere un’oasi ben irrigata, è anche la migliore zona vinicola della Cina. Luogo di villeggiatura e rifugio estivo dalla calura della zona, la città è ombreggiata da pergole con viti che maturano fra agosto e settembre e vale davvero la pena assaggiare le dolci uve fresche e essiccate, specialità della zona. Visita delle rovine di Jiaohe, posizionate su un ripido altopiano che gli dà un singolare aspetto di un paesaggio eroso. Il luogo è carico di atmosfera ed è molto piacevole passeggiarci. Visiteremo anche l’ingegnoso sistema di irrigazione del Karez, usato in tutta la regione: esso sfrutta sorgenti naturali sotterranee e convoglia l’acqua nei campi con una serie di gallerie sotterranee. Pranzo e cena in ristorante, pernottamento in hotel.
11° GIORNO: TURPAN-DUNHUANG
Prima colazione in hotel. Visita delle Grotte di Bezeklik, in posizione pittoresca dentro un canyon scavato nel deserto. Esse furono parte di un monastero buddista fra il VI e il XIV secolo. Visita alle vaste rovine di Gaochang, circondata da mura alte 10 mt, antica capitale uigura distrutta nel XIII secolo, e alle tombe Astana, cimitero dell’antica città risalente al periodo dal III al VIII sec. e riportato alla luce nel 1.959. Vi sono stati trovati molti cadaveri mummificati grazie all’aria asciutta del deserto. Pranzo e cena in ristorante. Treno notturno con pernottamento in cuccette di prima classe.
12° GIORNO: DUNHUANG
Arrivo a Dunhuang e incontro con la guida locale. Siamo arrivati nel Gansu, una regione aspra e montuosa che ha sempre rappresentato il confine più esterno della cultura cinese collegando il cuore del Paese con le vaste regioni desertiche del Nord-Ovest. Il corridoio di Hexi, 1.200 km di deserto fra catene montuose, punteggiato da oasi, permetteva i contatti fra Cina e Occidente. Qui vi passava infatti la Via della Seta, così come la Grande Muraglia ed in seguito l’unica ferrovia della regione. Dunhuang, oasi ai margini del deserto del Gobi, dal cui centro si scorgono dune di sabbia spettacolari e gigantesche, era l’ultima tappa della Via della Seta prima della divisione del percorso che aggirava da nord e da sud il deserto del Taklamakan. Visita delle Grotte di Mogao, 25 km a sud-est della cittadina, una delle grandi scoperte archeologiche dell’Oriente. Si tratta dei primi templi buddisti di cui si è a conoscenza entro i confini dell’Impero cinese. Iniziati probabilmente nel 366 d.C., furono un importante centro di cultura sulla Via della Seta fino al 1.300. Protette dal relativo isolamento, le Grotte conservano dipinti che formano uno dei più affascinanti tesori di arte buddista della Cina. Per più di 700 anni i monaci buddisti hanno scavato e dipinto queste grotte, finchè le invasioni e la diffusione dell’Islam non ne decretarono la fine. Delle 600 grotte rimaste fra le mille circa che erano in origine, solo 30 sono visitabili. Stasera ci godremo il romantico tramonto sulle affascinanti dune del deserto del Gobi a dorso di cammello! Pranzo in ristorante, cena e pernottamento in hotel.
13° GIORNO: DUNHUANG-JIAYUGUAN-LANZHOU KM 300 – ca 4 ore (DUN-JIA)
Prima colazione in hotel e partenza in bus per Jiayuguan, ritenuta tradizionalmente l’ultimo avamposto cinese, ultima località civilizzata prima del deserto. Per molti cinesi il suo nome è sinonimo di “tragico isolamento”, infatti nel 1.372 i Ming vi costruirono l’ultima fortezza della Grande Muraglia, a oltre 6.000 km dall’estremità orientale di Shanhaiguan. Quella era, letteralmente, l’ultima difesa dell’Impero, il punto in cui la Cina finiva. Il Forte, egregiamente restaurato, in posizione dominante sulla piana rocciosa che separa due catene montuose, è oggi uno dei grandi monumenti della Cina nord-occidentale, uno splendido avamposto le cui illustri torri si ergono a 10,5 mt di altezza sul deserto. L’interno racchiude una varietà di edifici, fra cui un tempio e un teatro per intrattenere le truppe Qing. Nonostante esso sia celebre in qualità di punto conclusivo, la Grande Muraglia ( realizzata qui con terra pressata, materiale grezzo immediatamente disponibile in quest’area desertica), si estende su entrambi i lati, proseguendo un po’ più a ovest dove si perde nel deserto del Gobi. Pranzo e cena in ristorante. In tarda serata, trasferimento in stazione e partenza con treno notturno. Pernottamento in cuccette di prima classe.
14° GIORNO: LANZHOU-XIAHE KM 300 ca (+ barca)
Arrivo alla stazione di Lanzhou, Incontro con la guida, sosta per colazione e trasferimento in bus alle grotte di Bingling Si, note con il nome di Grotte dei mille Buddha, che si trovano a 90 km dalla città. Il tragitto di circa 2 ore attraversa fertili campagne, fino alla diga idroelettrica di Liujinxia, dove ci imbarcheremo su un motoscafo che in circa 1 ora conduce alle grotte. Il tragitto, molto panoramico, attraversa coltivazioni di riso e grano, scene di pescatori al lavoro e una profonda gola dove il fiume turbina spumeggiante. Il magnifico gruppo di grotte buddiste è una delle principali attrattive del Gansu. Scavate nella parete rocciosa, esse si estendono per circa 1 km e mezzo lungo una gola alta 60 metri. Isolate dalle acque del bacino Liujiaxia sul fiume Giallo, le splendide sculture e i dipinti vennero salvati dalla distruzione della rivoluzione culturale e sono sorprendentemente in ottime condizioni. Le grotte vennero scavate circa 1.600 anni fa e si ritiene che gli artisti si siano appesi alla roccia tramite corde per poter ricavare le sculture dai contrafforti. Gran parte di esse contiene statue di roccia, sculture di argilla e affreschi colorati. Una delle più antiche, risalente al 420 d.C., contiene un Buddha e 2 Bodhisattva tra i più antichi e meglio conservati di tutta la Cina. La grotta più spettacolare invece ha una statua di Buddha Maitreya (del futuro) seduto e alto 27 metri. Questa escursione, una delle più belle del Gansu, non solo consente, come a Mogao, di ammirare la spettacolare arte rupestre buddista infiltratasi nella regione attraverso la Via della Seta, ma offre anche una visione impressionante del Fiume Giallo. Dopo la visita ripercorreremo a ritroso il tragitto in barca e proseguiremo in bus per Xiahe, nel profondo sud-est del Gansu, attraversando la contea autonoma del Dongxiang, dove vive la minoranza etnica dongxiang, musulmana di origine mongola. Arrivo in hotel previsto verso le 19.00. Pranzo in ristorante. Cena e pernottamento in hotel.
15° GIORNO: XIAHE-LANZHOU KM 280 – ca 3 ore
Prima colazione in hotel. La cittadina rurale di Xiahe, rannicchiata a quasi 3.000 mt di altitudine proprio ai margini dell’altopiano tibetano, è un posto indimenticabile, che offre la possibilità di vedere come vivono i tibetani in uno dei più bei monasteri che vi capiterà di visitare. E’ la più importante città monastica al di fuori del Tibet, e il monastero di Labrang è uno dei maggiori centri di Gelugpa, la setta dei Berretti Gialli. Gli stessi tibetani ci vanno in pellegrinaggio indossando abiti tradizionali. Il monastero fu fondato nel 1.709 da un monaco chiamato E’ Ang Zongzhe, che divenne il primo Buddha vivente (Jiemuyang). Alla morte di ogni Jiemuyang, ne nasce uno nuovo che si presume sia la reincarnazione del precedente: l’attuale Jiemuyang, la sesta incarnazione, è al terzo posto della gerarchia del buddismo tibetano, dopo il Dalai Lama e il Panchen Lama. Il complesso ospita un migliaio di monaci e comprende sei istituti dedicati allo studio del buddismo, della filosofia religiosa, dell’astrologia e di altre discipline esoteriche. Visita guidata del monastero e tempo per passeggiare nella cittadina per godersi la speciale atmosfera del posto e osservare la vita della sua popolazione formata da Hui, tibetani e cinesi Han. Nel pomeriggio partenza in bus per il rientro a Lanzhou. Pranzo in ristorante, cena occidentale e pernottamento in hotel.
16° GIORNO: LANZHOU-XIAN
Prima colazione in hotel e visita di Lanzhou, capoluogo della regione del Gansu e più grande centro industriale del nord-ovest (e l’aria purtroppo ne risente!).
Stretta a 1.600 mt di altezza in una valle lungo il possente Fiume Giallo e posta all’imbocco del corridoio dell’Hexi, è stata un’importante roccaforte lungo la Via della Seta. Oggi è una città con tre milioni di abitanti in maggioranza di etnia Han. Visiteremo il ponte Zhongshan, il primo ponte sul Fiume Giallo costruito tutto in metallo nel 1.907, il parco della Collina della Pagoda Bianca che si estende su una ripida altura da cui si godono belle viste, e il museo del Gansu, che è la principale attrattiva della città. Esso comprende una mostra dedicata alla storia della Via della Seta, illustrata da affascinanti reperti; una sezione di storia naturale con uno scheletro di mammut ritrovato nel 1.973 nel Fiume Giallo; un’enorme raccolta di incisioni e tavolette in legno della dinastia Han, ma il suo pezzo forte è il famoso gruppo bronzeo del Cavallo volante di Wuwei, risalente a circa 2.000 anni fa e ancora accompagnato da una processione di cavalli e carri. In Cavallo è stato rinvenuto una trentina di anni fa in una tomba della dinastia Han a Wuwei. Pranzo in ristorante. Rientro in hotel per la cena occidentale e trasferimento alla stazione per partire con il treno notturno per Xian.
17° GIORNO: XIAN
Arrivo a Xian, incontro con la guida e sosta per la colazione. Siamo arrivati nella regione dello Shaanxi, nel cuore della Cina. Le province della Cina centrale dello Shaanxi, Shanxi, Henan e Shandong, sono dominate dal Fiume Giallo, che le unisce geograficamente e ne ha segnato i destini storici. Il Fiume Giallo nasce nell’altopiano tibetano e scorre per 6.000 km attraverso 9 province, ma è in questo territorio arido ed inospitale dove raccoglie il loess, un limo giallastro che da sempre ne ha ostruito e deviato il corso determinando la geografia delle regioni. Xian, capoluogo dello Shaanxi e punto di partenza della Via della Seta, è stata capitale imperiale di 11 dinastie, raggiungendo il massimo splendore durante la dinastia Tang (618-907). Visitiamo il mitico Esercito di terracotta che, scoperto nel 1.974 da contadini che scavavano un pozzo, è un’affascinante testimonianza di abilità artistica e un’espressione grandiosa del potere imperiale. Migliaia di soldati di terracotta a grandezza d’uomo sono contenuti in 3 cripte insieme ai loro cavalli, tutti modellati in argilla gialla e pitturati dopo la cottura, anche se le tinte, un tempo vivaci, oggi sono quasi completamente sbiadite. L’esercito fu costruito circa 2.200 anni fa, a guardia della tomba dell’ambizioso e spietato Imperatore Qin Shi Huangdi che fu il primo imperatore della Cina unificata, colui che avviò la costruzione della Grande Muraglia. La tomba ancora non è stata scavata, ma si narra che per costruirla l’Imperatore arruolò 700.000 persone in 36 anni…. Proseguiremo con la visita del Museo della storia dello Shaanxi, uno dei primi luoghi di interesse della città, con splendide collezioni di ceramiche, opere in bronzo, oggetti in giada, oro e argento, monete antiche e alcuni soldati restaurati dell’Esercito di Terracotta. Pranzo in ristorante, cena e pernottamento in hotel.
18° GIORNO: XIAN – PECHINO
Prima colazione in hotel. Oggi visiteremo il centro storico di Xian, circondato, per 14 km, da possenti mura alte 12 mt e larghe 18 alla base, sormontate da merlature, torri di guardia e portali fortificati, sulle quali è possibile passeggiare. Le torri della Campana e del Tamburo; il quartiere musulmano con la Grande Moschea, una delle più grandi del Paese; la Grande Pagoda dell’Oca selvaggia; il Tempio degli Otto Immortali. Pranzo in ristorante, cena libera. Nel tardo pomeriggio trasferimento in stazione e partenza con il treno notturno per Pechino. Pernottamento in cuccette di prima classe.
19° GIORNO: PECHINO-CHENGDE KM 250
Arrivo a Pechino e incontro con la guida locale, sosta per la colazione e partenza in bus in direzione nord-est per visitare quello sforzo colossale, quel coraggioso atto di follia, quella splendida realizzazione che suscita in tutti una grande meraviglia: la Grande Muraglia Cinese, che abbiamo già vista in parte nel tratto finale di Jiayuguan. Siamo nella regione di Hebei, un lungo altopiano a sud e montuoso a nord. Non tanto un muro, quanto un’articolazione di bastioni, la Grande Muraglia (Wan Li Changcheng) si snoda da Shanhaiguan sul mare Giallo, a oriente, attraverso la Cina , fino a Jiayuguan nel deserto del Gobi, per circa 6.350 km ( anche se dalle misurazioni ottenute con le più recenti strumentazioni tecnologiche, sarebbe lunga 8.851,8 chilometri, quindi 2.600 in più di quanto si era pensato fino a poco tempo fa!). E’ un’impresa ingegneristica sbalorditiva che non fu realizzata da una sola dinastia: l’Imperatore Qin Shi Huangdi, dopo l’unificazione della Cina nel III sec. a. C., fece collegare i bastioni esistenti dal VII sec. a.C., e fece costruire le torri di guardia; sotto la dinastia Tang, essa fu conservata ma perse la sua importanza difensiva quando i confini furono estesi verso nord; con la dinastia Ming, fra il 1.300 e il 1.600, la sua manutenzione riacquistò grande importanza e la ricostruzione fu affidata a tecnici militari; mentre durante la successiva ed ultima dinastia Qing, fu lasciata cadere in rovina. Quella che si vede oggi è la Muraglia dei Ming. Il muro è alto circa 7 metri e spesso altri 7; la maggior parte delle sezioni visitabili sono state restaurate, o addirittura ricostruite (come a Badaling), a beneficio dei visitatori. Visiteremo Simatai, una sezione della Grande Muraglia nel Distretto di Miyun, a 120 km a nord-est di Pechino, più genuina e meno affollata delle altre più vicine alla capitale, e una delle poche a conservare le caratteristiche originarie della Muraglia Ming. Essa è lunga 5,4 km con 35 torri d’avvistamento. Progettata ingegnosamente con caratteristiche uniche, questa sezione riassume le differenti peculiarità di ogni altra sezione di Muraglia, tanto che l’esperto professore Luo Zhewen ha detto: “La Grande muraglia è la migliore delle architetture cinesi, e Simatai il meglio della Grande muraglia.” L’Unesco ha inserito Simatai tra i siti patrimonio dell’umanità. Tempo a disposizione per una splendida e panoramica passeggiata sulla Muraglia. In serata proseguimento per Chengde. Pranzo in ristorante, cena occidentale e pernottamento in hotel.
20° GIORNO: CHENGDE-PECHINO km 250
Prima colazione in hotel e visita della città. Chengde, una cittadina di campagna circondata dalla catena montuosa dello Yunshan, fu meta di villeggiatura estiva degli imperatori della dinastia Qing, che rimasero affascinati dal suo fresco clima estivo e dall’aspro paesaggio, tanto da iniziare, nel 1.703 la costruzione del Bishu Shanzhuang (piccolo villaggio di montagna dove fuggire dal caldo), uno fra i più belli esempi di architettura imperiale della Cina: un complesso di circa 70 fra palazzi, monasteri e pagode, immersi in un grande parco cinto da mura, con vasche e isolotti ornamentali disseminati di padiglioni , collegati da ponti. Il sito è patrimonio dell’Unesco. A nord della collina sorgono 5 templi di cui 3 degni di nota: visiteremo il Puning Si (tempio della pace universale) con l’imponente statua di Guanyin, la dea della misericordia, la statua lignea più grande del mondo; e il Putuozongcheng Zhi Miao, il tempio più grande della località costruito su modello del Potala di Lhasa in Tibet. In tarda serata rientro a Pechino. Pranzo in ristorante. Cena e pernottamento in hotel.
21° GIORNO: PECHINO
Prima colazione in hotel. Per migliaia di anni Pechino è stata il fulcro della storia imperiale, con l’imperatore al centro dell’universo cinese, e, pur essendo oggi una vivacissima e modernissima metropoli, rimane comunque il cuore del Paese. Con i suoi 14 milioni di abitanti, oggi è una delle città più grandi del mondo, ma nel mezzo alla selva di vetro e cemento, si nascondono templi maestosi e splendide vestigia dell’epoca imperiale. Inizieremo la visita da Piazza Tian’anmen (piazza della porta della pace celeste), cuore pulsante della Cina, che, con un’estensione di oltre 40 ettari, si può considerare la piazza pubblica più grande al mondo! Con il Mausoleo di Mao al centro, meta di pellegrinaggi e folle di contadini che si accalcano per vedere la salma del Presidente, la piazza è circondata da edifici stile comunista degli anni Cinquanta e dalle porte antiche delle mura cittadine ormai demolite. Successivamente visiteremo il Palazzo Imperiale, noto con l’appellativo di Città Proibita, uno dei tesori cinesi più splendidi e affascinanti. Il complesso, il miglior esempio di architettura imperiale cinese, è formato da una serie di edifici ed è stato realizzato su progetto Ming, sebbene restaurato e considerevolmente abbellito in seguito. Esso fu dimora di 24 imperatori in 5 secoli e rappresentava l’inavvicinabilità e la distanza dal regnante, un ricettacolo per il mandato celeste e il luogo da cui venivano impartiti i dettami imperiali al Paese. Nel pomeriggio visita del Palazzo d’Estate, vasta e meravigliosamente stravagante residenza estiva imperiale ricca di templi, padiglioni e sale, situata nel parco che circonda il lago Kunming. Gli edifici più notevoli del Palazzo d’Estate si affacciano sul lago e sono collegati da uno splendido ponte a sette arcate. Il Palazzo d’Estate e la Città Proibita sono entrambi monumenti iscritti al Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Pranzo in ristorante, cena libera, pernottamento in hotel.
22° GIORNO: PECHINO
Prima colazione in hotel. Oggi inizieremo le visite con il Tempio del Cielo (anch’esso Patrimonio Unesco), considerato il vertice dell’architettura Ming, uno dei punti di riferimento veramente notevoli di Pechino. E’ situato in un vasto parco di 267 ettari, e per 5 secoli è stato il cuore dei cerimoniali e del simbolismo imperiale, dove l’Imperatore compiva i sacrifici e pregava il cielo e i suoi antenati nel giorno del solstizio d’inverno. In quanto figlio del cielo, egli poteva intercedere con le divinità per la sua gente e pregare per un buon raccolto. Precluso al popolo durante le dinastie Ming e Qing, il Tempio rimase inviolato finché non venne spalancato alle folle in occasione della prima festa della Repubblica, nell’ottobre del 1.912. Pranzo in ristorante. Pomeriggio libero con possibilità di visitare altri bellissimi siti, come il Tempio dei Lama, il Tempio di Confucio, le Tombe Ming ecc…. oppure semplicemente passeggiare per gli Hutong della città vecchia, ossia la rete di vicoli angusti che attraversa la città, dove si respira ancora l’aria tradizionale di Pechino. Cena libera e pernottamento in hotel.
23° GIORNO: PECHINO-ITALIA
Prima colazione in hotel e trasferimento in aeroporto e rientro in Italia.
-Visitare almeno una fabbrica di tappeti a Bukhara per poterne apprezzare la qualità
-Contrattare gli animali alla fiera del bestiame di Kashgar
-Fare shopping nel mercato di Kashgar dove si trovano oggetti preziosi a costi ottimi
-Visitare una fabbrica di Giada nella zona di Kashgar eTurpan da dove la preziosa pietra ha origine, dove si possono fare ottime contrattazioni a costi decisamente più bassi del resto della Cina
-Passeggiare sulla Grande Muraglia
-Mangiare l’anatra laccata in uno degli ottimi ristoranti specializzati di Pechino
(La selezione delle strutture viene fatta al momento dell’effettuazione del viaggio: ci scusiamo per eventuali variazioni nel corso del tempo)
Le località di questo itinerario, ad eccezione di Lanzhou, Xian e Pechino, ad oggi non hanno strutture di lusso, ho quindi selezionato i migliori hotels delle località, privilegiando quelli tipici e storici, laddove è stato possibile:
KHIVA
Shaherezada – Si tratta di un piccolo bed and breakfast, boutique hotel ,ricavato in un edificio storico, molto raffinato, che si distingue veramente dalle altre strutture anonime della città. Ha 12 camere spaziose, magnifici tappeti e porcellane, una magnifica sala da pranzo dove si mangia seduti sui tapchan. Ogni singolo pezzo di legno è squisitamente lavorato a mano nel laboratorio del proprietario: per descrivere questo posto i superlativi non sono sufficienti!
BUKHARA
Amelia Boutique Hotel – Un impeccabile boutique hotel in stile tradizionale, nel centro storico della città. Ricavato all’interno di un palazzo storico, ha 10 camere ed è stato restaurato nel rispetto del suo antico stile, lasciando intatti gli affreschi alle pareti, gli originali soffitti in legno, le nicchie arabeggianti.
SAMARKANDA
Samarkand Plaza – 4 stelle , nuovissimo hotel con 18 camere, moderno, con sauna e piscina interna, il migliore della città.
KASHGAR
Barony – 4 stelle, il migliore hotel della città, moderno, nuovo, centrale.
URUMQI
Yilite – 4 stelle, ottimo hotel moderno.
TURFAN
Huozhou – 4 stelle, moderno, il miglior 4 stelle della città.
DUNHUANG
Solk Road Dunhuang – Bellissimo 4 stelle in stile, il migliore della città
XIAHE
Xiahe Wangfu – 3 stelle, modesto ma è il migliore della località
LANZHOU
Lanzhou Legend – 4 stelle, ottimo hotel moderno
XIAN
Tang Dynasty Art Garden – Splendido hotel con cortile, in stile tipico dinastia Tang. Gli hotels con cortile rispecchiano la tradizione cinese delle antiche case imperiali con cortili interni, dove si mangiava, si faceva conversazione e si viveva all’aperto.
CHENGDE
Tianbao Holiday – 4 stelle moderno, il miglior hotel della località.
PECHINO
Cote Cour Boutique hotel – Si tratta di uno splendido boutique hotel di lusso. Situato in un’area di “hutong”, architettonicamente protetta, del centro storico, vicino alla città proibita. E’ un hotel con cortile tradizionale, frutto dell’attento restauro di un’antica abitazione di artisti alla corte imperiale della dinastia Ming. Ha solo 14 camere di lusso, un piccolo giardino, un bar molto chic e un ristorante.
UZBEKISTAN
DOCUMENTI DI VIAGGIO
Per i cittadini Italiani occorre il visto d’ingresso, che verrà rilasciato per una validità di 3 mesi.
Il passaporto dovrà avere una validità di almeno tre mesi al momento del rientro in Italia.
PRECAUZIONI SANITARIE
Non occorrono vaccinazioni obbligatorie. In Uzbekistan non è sicuro bere l’acqua di rubinetto, per cui è consigliabile consumare solo acqua in bottiglie sigillate oppure bevande calde.
FUSO ORARIO
L’Uzbekistan è 3 ore avanti rispetto all’Italia, 4 ore durante l’ora solare.
ELETTRICITA
220V, 50Hz. Le spine si possono trovare di tipo italiano o inglese. Consigliamo un adattatore.
VALUTA
Sum uzbeko (UZS). 1 EURO corrisponde a circa 2.100 UZS
La valuta estera più accettata e più conveniente al cambio è il dollaro US; Le carte di credito vengono accettate soltanto negli hotel di fascia medio-alta.
CLIMA
Le temperature sono estremamente variabili, con notevoli escursioni termiche notturne, ed enormi differenze tra i deserti e le zone montuose. Le precipitazioni sono minime, la concentrazione maggiore si ha nei mesi di marzo e aprile e ottobre e novembre, quando tutto diventa fango. Le pianure sono piacevoli da maggio ai primi di giugno e da settembre a inizio ottobre. L’estate è torrida con temperature che raggiungono i 40°C a Tashkent e i 50°C nell’Uzbekistan meridionale. In inverno (gennaio e febbraio) le temperature diurne oscillano tra i -5°C e i 10°C.
CINA
DOCUMENTI DI VIAGGIO
I viaggiatori di nazionalità italiana devono essere muniti di visto d’ingresso, che consente una permanenza di un mese. Il passaporto dovrà avere una validità residua di almeno sei mesi e dovrà avere almeno tre pagine vuote.
PRECAUZIONI SANITARIE
Non occorrono vaccinazioni obbligatorie. In Cina non è sicuro bere l’acqua di rubinetto.
FUSO ORARIO
6 ore avanti rispetto all’Italia durante l’ora legale, 7 durante l’ora solare.
ELETTRICITA
220V, 50Hz . Le prese possono essere con tre fori quadrati, tre fori rettangolari, due fori piatti o due fori stretti e rotondi (tipo inglese e americano). Consigliamo l’adattatore.
VALUTA
Il Renminbi (RMB) è la moneta cinese la cui unità principale è lo yuan (CNY), che a sua volta si divide in Jiao e in Fen. 1 EURO corrisponde a circa 9 CNY.
CLIMA
Il clima della Cina va dal freddo intenso al caldo insopportabile, con tutte le variazioni intermedie. Nel nord la temperatura in inverno (da dicembre a marzo) può scendere a -40°C e in estate (da maggio ad agosto) può arrivare a 38°C. Nel nord-ovest l’estate è calda e arida; in quella che viene definita la zona più calda della Cina, il Turpan, la temperatura può salire fino a 47°C. In queste regioni l’inverno è molto freddo, come nel resto della Cina settentrionale. Nella zona di Kashgar in caldo estivo è smorzato dall’altitudine, mentre da Turfan a Jiayuguan il caldo sarà intenso ma secco. Nel nord-est l’estate è calda e umida e coincide con la stagione delle piogge; Xiahe sarà rinfrescata dall’altitudine, ma da Lanzhow il caldo umido sarà intenso (Chengde leggermente più fresca).