Considerato uno degli stati più sicuri e pacifici al mondo, il Sultanato dell’Oman è un bellissimo paese che si è affacciato al turismo da un tempo recente, ma senza puntare alla grande massa che a lungo andare potrebbe danneggiarne la cultura e il paesaggio. Il suo grande Sultano Qaboos, deceduto il 10 gennaio 2020 per una brutta malattia, ereditò dal padre, da lui deposto nel 1970, un paese desertico e arretrato e lo ha trasformato in uno stato all’avanguardia ma senza alterarne l’essenza. Per evitare gli sfarzi disneyani della vicina Dubai, ha proibito la costruzione di palazzi di oltre 7 piani ed ha incentivato il restauro degli antichi villaggi di fango, per preservare al massimo il paesaggio tradizionale.
La candida Muscat, incorniciata da montagne di nuda roccia, è una delle città più pulite e ordinate che capiti di visitare, con il suo tradizionale souq che profuma d’incenso, la splendida moschea dai marmi pregiati e lampadari in cristallo Swarovski, il moderno Teatro dell’Opera dall’atmosfera opulenta, il Museo Nazionale con esemplari in argento da mille e una notte.
Ma l’identità dell’Oman si esprime soprattutto nel suo interno deserto, dove i beduini vivevano in piccole comunità nomadi spostandosi fra distese di sabbia e montagne di roccia che mimetizzano piccoli villaggi di fango, fra splendide fortezze e rigogliosi wadi e dove, oggi, si può godere del silenzio alloggiando in comodi campi tendati illuminati da meravigliosi cieli stellati; oppure sulle sue coste dove da sempre le tartarughe depongono le uova e dove abili artigiani costruiscono, senza disegni o progetti, i famosi sambuchi, le barche tradizionali che per secoli hanno solcato l’Oceano Indiano trasportando merci preziose.
Un paese elegante dal lusso discreto, che offre spessore, cultura, paesaggi e bellissime spiagge.