ITINERARIO DI VIAGGIO
1°GIORNO: ITALIA-DELHI
Partenza dall’aeroporto prescelto.
2°GIORNO: DELHI-MANDAWA-CHURU circa 7,30 ore
Arrivo a Delhi al mattino presto, disbrigo delle formalità doganali e incontro con la guida locale. Partenza per questa affascinante avventura verso la regione del Rajasthan, da sempre al centro delle vie carovaniere che dall’Asia centrale scendevano in India, portando ricchezza, cultura e conoscenza. Qui finisce la realtà e inizia la favola, l’ingresso nel sontuoso regno dei Maharaja, terra di grandi ricchezze, di splendide dimore, palazzi, fortezze e leggendari tesori. Entriamo nello Shekhawati, una delle zone più interessanti del Rajasthan. Posizionata al centro di importanti crocevia carovanieri, l’area fu scelta da molti ricchissimi commercianti, i Marwari, come base dove costruire le loro ricche dimore. Fu così che dettero vita ad uno stile architettonico unico, paragonabile ai grandi capolavori dell’arte Rajput, ma che non ha eguali in tutto lo stato del Rajasthan: le haveli dei Marwari, che ha portato gli affreschi, fino ad allora comuni solo nei palazzi e nelle fortezze, all’interno delle case comuni e sulle mura delle città. Per dipingere questi affreschi furono ingaggiati, fra il XVII e il XIX sec, i migliori artisti da tutta l’Asia che crearono i dipinti più stravaganti. Nel XX secolo, con lo sviluppo delle grandi città, i Marwari lasciarono le campagne e lo Shekhawati iniziò una lenta decadenza. Oggi alcune di quelle antiche magioni sono state restaurate e convertite in hotel, altre giacciono semidiroccate e occupate abusivamente, altre ancora sono abitate da lontani discendenti delle famiglie proprietarie, purtroppo in generale stato di abbandono. Ma il fascino di questi piccoli villaggi rurali, in campagne aride e desolate, oggi rinasce da questa nostalgica decadenza, dolce eco degli sfarzi passati. Inizieremo la nostra avventura dalla regina dello Shekhawati, Mandawa, città museo ancora avvolta nel suo tempo da tardo medioevo. La Chokani Haveli, ha affreschi di elefanti, cavalli, dromedari e guerrieri; il forte medievale del 1750 è uno dei più belli. A poca distanza, Fatehpur fu capitale dei nababbi musulmani e ospita alcune delle haveli più ricche, con affreschi e mosaici a specchio. Sosta ancora a Ramgarh e Mahansar con altre belle magioni. Arrivo a Churu in serata, piccola cittadina con belle haveli e un tipico bazar. Sistemazione In hotel e pernottamento.
3°GIORNO: CHURU-DESHNOKE-BIKANER circa 4 ore
Prima colazione in hotel e partenza per Bikaner, uno dei tre grandi regni del deserto insieme a Jodhpur e Jaisalmer. Prima di arrivare in città, visita del Karni Mata Temple, detto tempio dei topi, di Deshnoke, una delle attrattive più insolite del paese. La leggenda dice che quando il figlio della dea Karni Mata morì, ella chiese a Yama, dio della morte, di riportarlo in vita. Yama non poteva resuscitarlo ma poteva reincarnarlo in un ratto. Da allora decretò che i membri maschi della famiglia Mata non sarebbero più morti ma reincarnati in ratti. Per questo il tempio è pieno di topi considerati sacri e venerati dai fedeli che li nutrono e considerano di buon auspicio farseli camminare sui piedi. Arrivo a Bikaner nella tarda mattinata. La città fu edificata nel 1488 proprio alle soglie del deserto del Thar e ricoprì un ruolo importante come oasi. L’imponente Forte Junagarh, del 1587, fu più volte attaccato ma mai violato e conserva inestimabili tesori nelle sue sale e nel suo grande museo. Giro in tuk tuk della città vecchia: il quartiere dei mercanti con bellissime haveli scolpite nell’arenaria rossa che si susseguono senza sosta, numerosi templi, il Lalgarh Palace, residenza di rappresentanza, il Laxmi Nivas Palace. Sistemazione in hotel. Pernottamento.
4°GIORNO: BIKANER-JAISALMER circa 5,00 ore
Prima colazione in hotel e partenza per Jaisalmer, chiamata la città d’oro per il color miele dell’arenaria con cui è costruita, oggi protetta come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Situata in posizione remota, all’estremo confine con le dune del deserto del Thar, la città è stata completamente dimenticata fino a mezzo secolo fa, ma oggi strega di nuovo chiunque la visiti. Il suo spettacolare forte, il secondo più antico dello stato, costruito nel 1156, è un imponente castello di sabbia che si erge sull’arida pianura come il miraggio di un tempo oramai irrimediabilmente passato. Nessun altro luogo riesce ad evocare in modo così suggestivo il fascino esotico delle antiche vie carovaniere e il mistero del deserto. Novantanove bastioni circondano i vicoli tortuosi del forte, ancora abitato, e racchiudono il palazzo reale, bellissime haveli, tante piccole botteghe avvolte nei vivaci ricami dei tessuti locali, ristoranti, saloni di bellezza e guest houses. Il Palazzo Reale o Palazzo del Maharawal, arricchito in epoche diverse, racchiude il bel Rang Mahal, palazzo dei colori, con affreschi che riproducono Jaisalmer, Jodhpur e Udaipur. Ma il momento più emozionante della visita al palazzo, si vive dal suo tetto: la vista che si gode dà l’impressione di poter dominare tutto il deserto circostante con un solo sguardo e di avere l’infinito ai propri piedi. La Patwon-ki-Haveli, la casa dei mercanti di broccato, è la più maestosa e la più raffinata, con una facciata in pietra lavorata come fosse un merletto. Fu edificata nei primi dell’800 dai 5 figli del mercante, uno degli uomini più ricchi del tempo, con un lavoro di circa 50 anni. Sistemazione in hotel. Pernottamento.
5°GIORNO: JAISALMER
Prima colazione in hotel. Giornata libera per poter girare per la città lasciandosi avvolgere dall’atmosfera antica che emanano le strade, i vicoli, le case, i palazzi, i mercati, e vivere secondo i ritmi assonnati del deserto. Nel tardo pomeriggio escursione sulle magnifiche dune del deserto del Thar per assistere al tramonto a dorso di cammello. Rientro in hotel, pernottamento.
6°GIORNO: JAISALMER-JODHPUR circa 5,30 ore
Prima colazione in hotel e partenza per Jodhpur attraverso una delle arterie più importanti della Via delle Spezie che prosegue nel deserto del Thar. Qua e là alcuni villaggi di pastori e carovane di dromedari. Fondata nel 1459, è chiamata la città blu per il caotico insieme di case di brahmini dal colore blu e dalla caratteristica forma cuboidale. Circondato da 10 km di poderose mura cinquecentesche, l’imponente Fort Mehrangarh, che si staglia a 120 mt di altezza sulla rocca che domina la città, è un magnifico spettacolo per gli occhi, nonché straordinario capolavoro architettonico, descritto dallo scrittore indo-britannico premio Nobel Rudyard Kipling, come “creazione di angeli, fate e giganti”. Il museo del forte è considerato il miglior palazzo-museo del Rajasthan e custodisce un trono d’oro, costumi tradizionali, raffinati dipinti e armi. Sistemazione in hotel e pernottamento.
7°GIORNO: JODHPUR-RANAKPUR-UDAIPUR circa 5 ore
Prima colazione in hotel e partenza per Udaipur. Sosta a Ranakpur per visitare uno dei complessi di templi giainisti più vasti e importanti di tutta l’India, situato ai piedi di una scarpata impervia, remota e ammantata di boschi tra i Monti Aravalli. Il complesso, risalente al XV secolo, è uno dei 5 principali luoghi sacri dei giainisti. Le sue grandi dimensioni e la complessità architettonica del tempio in marmo bianco, nonché i suoi magnifici decori scultorei, ne fanno forse l’esempio più eclatante dell’architettura templare dell’India occidentale. Ogni ingresso della sua pianta quadrata conduce alla parte centrale attraverso una vera e propria foresta di colonne e una serie di sale e cappelle splendidamente decorate. Ciascuna delle 1444 colonne è incisa con motivi floreali e geometrici diversi, immagini di divinità jain e indù, con una cura del particolare e una raffinatezza nell’intarsio che lascia stupefatti. Il gioco dei chiaroscuri provocati dal sole è una delle meraviglie di questo monumento. I sacerdoti jainisti, vestiti con un drappo bianco, passeggiano fra le sale e i pilastri con un’aria vagamente assente, conferendo al luogo un’atmosfera mistica. Arrivo a Udaipur e sistemazione all’ heritage hotel Taj Lake Palace. Al tramonto, romantico giro in barca sul lago. Pernottamento.
8°GIORNO: UDAIPUR
Prima colazione in hotel. Situata sulle sponde dello scintillante lago Pichola, con sfondo ocra e porpora dei Monti Aravalli che si estendono a perdita d’occhio, Udaipur ha una cornice romantica che non ha eguali. Ribattezzata “la Venezia di Oriente”, in realtà non ha molto da spartire con la nostra Venezia, se non il fascino e l’atmosfera sognante che vi si respira. Palazzi fiabeschi, templi suggestivi, sontuose haveli e vivaci bazar, sono dominati dal massiccio Jag Mandir e dal City Palace, splendido palazzo bianco, ricco di balconate, torri e cupole che si specchiano sul lago. Udaipur, la città bianca, fu fondata nel 1568, quando l’antica capitale Chittor fu saccheggiata e presa d’assedio dall’imperatore Akbar, ma solo nei primi anni del XVII secolo, quando il Raja Rana Pratap Singh strinse alleanza con il nuovo imperatore Moghul Jahangir, la città conobbe il miglior periodo di prosperità e ricchezza. Tra il XVII e il XVIII secolo divenne uno dei più importanti centri culturali e artistici dell’India, vennero edificati i più bei palazzi e istituite numerose scuole di pittura e miniatura. Con la sua superficie di 2 ettari, il bianco City Palace di Udaipur è il più grande del Rajasthan. Si tratta in realtà di un insieme di palazzi costruiti da 22 maharana tra il XVI e il XX secolo, oggi adibiti per la maggior parte a museo. Sale sontuose dalle stravaganti decorazioni a specchi, affreschi, sculture, intagli, si susseguono da una meraviglia all’altra fino alla splendida Durbar Hall, una delle sale da cerimonie reali più vaste e sfarzose di tutta l’India. Curiosa la Crystal gallery che custodisce la collezione di preziosissimi cristalli ordinati nel 1877 dal maharaja Sajjin Singh ad una famosa compagnia inglese, che purtroppo non vide mai poiché morì prima che gli fosse consegnata. La collezione rimase imballata per 110 anni, ma oggi possiamo ammirare gli insoliti oggetti in cristallo come letti, sedie, sofà e tanto altro. Parte del City Palace è ancora oggi abitata dall’attuale Maharana, cioè il raja dei raja, il più potente Maharaja di tutto il Rajasthan. Il Jag Mandir è un bel palazzo con rigogliosi giardini, stanze marmoree con squisiti inserti di pietre colorate, Il Jagdish Mandir, in stile indo-ariano, è il tempio principale della città, la cui struttura principale è ornata da sculture di meravigliosa bellezza. Pernottamento.
9°GIORNO: UDAIPUR-CHITTOR-BUNDI circa 5,30 ore
Prima colazione in hotel e Partenza per Chittor, capitale del regno di Mewar prima di Udaipur. Visita del grandioso Chittorgarh Fort, che si erge dalla pianura come una gigantesca isola di roccia, circondata su tutti i lati da alte mura di fortificazione per tutto il suo perimetro di circa 12 km e copre un’area di 280 ettari. La storia di questo luogo incarna tutto il romanticismo, l’epica e la drammaticità della cultura tradizionale ed occupa un posto speciale nel cuore di molti Rajput. Per tre volte, dal 1300 al 1600, il forte subì attacchi di forti nemici ed ogni volta i suoi abitanti scelsero la morte al disonore, compiendo il jauhar (forma rituale di suicidio di massa praticata dai Rajput per sottrarsi al disonore). Gli enormi spazi all’interno del forte ci danno idea di come, durante il suo splendore medievale, la città fosse tutta racchiusa fra le mura e in grado di provvedere, con i suoi orti, campi coltivati e riserve d’acqua, al sostentamento degli abitanti durante i lunghi periodi di assedio. Proseguimento per Bundi, che sorge fra laghi e colline ed è spesso descritta come il gioiello nascosto del Rajasthan. Affascinante cittadina dagli stretti vicoli e dalle case azzurre dei brahmini, con un bel bazar e templi ad ogni angolo, Bundi incarna l’atmosfera del Rajasthan più remoto e silenzioso. Il simbolo della città, avvolto in una lenta decadenza, è il Taragarh Fort, costruito dal 1354, con ai suoi piedi, adagiato sulla collina che domina la città, un palazzo fiabesco con cupole e logge dal color pergamena sbiadito. Descritto da Kipling come un’opera non dell’uomo ma dei folletti, il Garh Palace, gioiello della città, sembra nato dalla roccia stessa su cui poggia. Poco influenzato dallo stile moghul, rappresenta un raro esempio di puro stile rajput, con padiglioni sormontati da tetti ricurvi, una profusione di colonne con ornamenti e motivi tipici quali elefanti e fiori di loto. Cosa insolita, il palazzo non è in arenaria ma in duro serpentino verde sfumato estratto in zona, che, non prestandosi ad elaborate incisioni, fu abbellito con pregiati dipinti, fra cui alcuni dei più raffinati esempi di pittura rajput in bei colori turchese e oro. Ma la bellezza di Bundi, per la quale è conosciuta in tutto il Rajasthan, sono i suoi pozzi a gradini chiamati baori, di cui il più bello è il Raniji-ki-Baori, edificato nel 1699 e profondo 46 mt, situato al centro della città, con archi riccamente decorati e sculture. I pozzi a gradini sono pozzi o laghetti in cui l’acqua può essere raggiunta scendendo una scalinata. Possono essere coperti e protetti e sono spesso di rilievo architettonico. All’estremità settentrionale della città, il Sukh Niwas Mahal, un romantico palazzo d’estate che ospitò per qualche tempo lo scrittore Rudyard Kipling, si affaccia e si rispecchia sulle acque del Jai Sagar lake. Sistemazione in hotel. Pernottamento.
10°GIORNO: BUNDI – AJMER – PUSHKAR circa 4 ore
Prima colazione in hotel. Visita di Ajmer, una delle prime città arabe in India, oggi meta di pellegrinaggio islamico per il santuario Dargah Sharif, sacro tempio musulmano dov’è sepolto Khwaja Moinuddin Chishti (1143-1235), uno dei maestri più venerati del sufismo medievale. Il sufismo si diffonde nei paesi islamici dopo la morte del profeta Maometto come dottrina mistico-esoterica che fa capo a maestri con grandi poteri spirituali e taumaturgici. Il santone nacque nel 1142 in Persia, arrivò in India verso il 1191 e si stabilì a Ajmer dove fondò l’ordine sufi Chishtija, che diffuse la legge coranica con opere caritatevoli destinate ai più deboli. A qualsiasi ora del giorno e della notte i fedeli suonano, cantano e ballano animatamente il rito devozionale qawwali. Partecipare ad un qawwali è un’esperienza unica e indimenticabile. Arrivo nel primo pomeriggio a Pushkar, uno dei luoghi hindù più sacri, pari a Varanasi. Indicato come il luogo in cui Brahma, il creatore, uccise un demone con un fiore di loto, il lago di Pushkar è il più importante fra i tre nati dai petali del fiore che caddero. La leggenda racconta che, non essendo Savitri, moglie del dio, presente al rito, Brahma prese in moglie un’altra donna. Al suo ritorno Savitri lo maledì dicendo che sarebbe stato venerato solo a Pushkar, infatti il tempio di Brahma di Pushkar, il più famoso della città, è l’unico dedicato alla divinità in tutta l’India. Pervasa da un fascino particolare che la contraddistingue da qualunque altra città del Rajasthan, Pushkar è un misto di fervore religioso, misticismo e vivacità. Grazie ai suoi 52 ghat dove ogni giorno si bagnano centinaia di fedeli, ai 400 templi, ai numerosi ashram (centri di meditazione) e dharamsala (luoghi di riposo) che si susseguono nelle strette vie, essa risuona del ritmo delle preghiere, dei canti, dei tamburi e dei gong. Sistemazione in hotel. Pernottamento.
11°GIORNO: PUSHKAR – SAMODE circa 3,15 ore
Prima colazione in hotel e partenza per Samode, piccola cittadina dal fascino impareggiabile. Percorrendo le sue piccole strade si entra in una dimensione antica e surreale. Improvvisamente un salto all’indietro nel tempo ci proietta in un’atmosfera medievale: la gente chiacchiera sull’uscio di casa, le donne cucinano nei cortili delle case e centinaia di botteghe operose scandiscono il ritmo rumoroso della città. Artigiani, falegnami, fabbri, gioiellieri, soffiatori di vetro, arrotini, imbonitori e maghi partecipano ad un ritmo incessante nel mezzo agli schiamazzi dei bambini che corrono dietro alle mucche. Questa è Samode: il medioevo a portata di mano! L’ attrattiva principale della città è il Palazzo del Maharaja locale chiamato comunemente Samode Palace, dove alloggeremo. Sistemazione a palazzo. Pernottamento.
12°GIORNO: SAMODE – JAIPUR circa 1 ora
Prima colazione in hotel e partenza per Jaipur, la capitale dello stato del Rajasthan, piacevole città, antica e moderna allo stesso tempo. Racchiusa fra le antiche mura, è chiamata la città rosa, perché nel 1863 il Maharaja Ram Singh la fece dipingere di rosa, colore dell’ospitalità, per accogliere il futuro Re d’Inghilterra Edoardo VII, figlio della Regina Vittoria, in visita in Rajasthan. Da allora ogni tre anni la città vecchia viene ridipinta di rosa e nessun altro colore è contemplato all’interno delle mura. Visita del City Palace, enorme complesso dalla perfetta fusione delle architetture rajput e moghul, oggi sede del più bel museo della regione che custodisce dipinti in miniatura, manoscritti, tappeti moghul, strumenti musicali, una bellissima collezione di costumi e scialli reali con pashmine del Kashmir e una delle più belle collezioni di armi di tutta l’India, a testimonianza del suo passato principesco. Il simbolo indiscusso della città è l’Hawa Mahal, il palazzo dei venti, costruito nel 1799, con una facciata di 5 piani in arenaria rosa delicatamente lavorata a nido d’ape coperta da finestrelle disegnate in bianco, dietro alle quali si celavano le donne di corte per osservare la vita di strada senza essere viste. Il Jantar Mantar, l’osservatorio astronomico in pietra più grande al mondo, è il più completo fra i 5 fatti costruire da Jai Singh II, e ospita sofisticati strumenti, incluso una grande meridiana alta 27 metri in grado di calcolare il tempo fino a 2 secondi di precisione. Sistemazione in hotel. Pernottamento.
13°GIORNO: JAIPUR
Prima colazione in hotel. Visita dell’antica capitale dello stato di Jaipur, il Forte Amber, a circa 15 minuti da Jaipur. Meta imperdibile di un viaggio in Rajasthan, è in grado di farci comprendere le infinite ricchezze dei Maharaja locali. Costruita in arenaria gialla e rosa e in marmo bianco, su un’altura che domina una stretta valle sui Monti Aravalli, la città-fortezza fu sede di tutte le dinastie Rajput che dominarono l’area a partire dal XII secolo fino al 1728, anno in cui fu fondata Jaipur. Saliremo al forte a dorso di elefante. Dal grande piazzale d’ingresso si accede al bel giardino in stile Moghul sul quale si affacciano i ricchi palazzi della fortezza con porte intarsiate in legno di sandalo e avorio, tutti costruiti seguendo uno studio sui venti, in modo da garantire un piacevole fresco in estate e un riparo dalle fredde correnti invernali. Lo Sheesh Mahal, il palazzo del piacere, è quello che più colpisce per la ricchezza e raffinatezza dei decori; quasi interamente rivestito di specchi e con pregevoli stucchi, era riservato al tempo libero del Maharaja e delle sue consorti. Pomeriggio libero per shopping o visite individuali. Pernottamento alla Samode Haveli.
14°GIORNO: JAIPUR-ABHANERI-FATHEPUR SIKRI-AGRA circa 5 ore
Prima colazione in hotel. Sosta a Abhaneri per la visita del Chand Baori famoso pozzo a gradini costruito intorno al VII secolo, con 3500 stretti gradini che collegano 13 piani o livelli fino a raggiungere, alla profondità di trenta metri, l’acqua. La leggenda vuole che fu costruito in una sola notte dagli spiriti. Oggi lasciamo il Rajasthan per entrare nell’Uttar Pradesh. Visita di Fatehpur Sikri, la città dell’imperatore Akbar il Grande e prima capitale dell’impero Moghul, uno dei luoghi più misteriosi del viaggio, oggi inserita nella lista dei siti Patrimonio dell’Unesco. La dinastia Moghul nacque nel 1526 con l’imperatore Babur, discendente del grande conquistatore Tamerlano, proveniente dall’Uzbekistan, e governò gran parte dell’India fino all’arrivo degli Inglesi. Ebbe il suo massimo splendore con il terzo imperatore Akbar il Grande che sottomise i principi hindu Rajiputi, fece grandi conquiste ma fu anche molto impegnato nella pacificazione delle religioni. Edificata fra il 1571 e il 1585 in onore del santo sufi Shaikh Salim Chishti che predisse la nascita di un erede maschio all’imperatore, la città è un capolavoro di arte indo-islamica. Interamente costruita in arenaria, conta numerosi palazzi privati, residenze per le concubine, padiglioni per la musica e le danze, torri, giardini e una splendida moschea, tutto ancora perfettamente conservato. Purtroppo la città fu abbandonata poco dopo la morte dell’imperatore Akbar poiché sorgeva in una zona soggetta a forti carenze di acqua. Arrivo a Agra nel pomeriggio. Agra fu la sede della corte imperiale Moghul durante i secoli XVI e XVII, prima che la capitale del regno fosse trasferita a Delhi. La città fiorì sotto i regni di Akbar, il figlio Jahangir e il nipote Shah Jahan, attirando artisti dalla Persia, dall’Asia centrale e da tutta l’India. Furono innalzati palazzi, roccaforti, giardini e mausolei, fra cui il Taj Mahal, simbolo dell’India e uno dei monumenti più famosi e più belli al mondo, costruito dall’imperatore Shah Jahan in ricordo della moglie prediletta, Mumtaz Mahal, morta nel 1631 dando alla luce il quattordicesimo figlio. Visita del Forte Rosso, un’altra delle meraviglie dell’arte Moghul, il più bell’esempio di tutta l’India. Edificato da Akbar a partire dal 1565 in arenaria rossa, ha colossali doppie mura alte 20 metri che formano un perimetro di 2 chilometri e mezzo con un fossato largo 10 mt alimentato dalle acque del fiume che gli scorre a fianco. Fra i suoi tesori, oltre a palazzi, cortili e terrazzi, il forte custodiva il famoso Trono del Pavone di Shah Jahan, simbolo della ricchezza Moghul, costruito con 1200 chili di oro con incastonati 180 rubini e 116 smeraldi, saccheggiato e portato in Persia e successivamente smantellato. Sistemazione in hotel. Pernottamento.
15°GIORNO: AGRA-DELHI circa 4 ore
Niente di più sublime di chiudere questo magnifico tour con la visita del Taj Mahal all’alba, quando le facciate di marmo bianco si colorano di arancio-rosa-rosso, e il silenzio ne amplifica la magia. La sua costruzione iniziò nel 1632 e terminò nel 1643, con l’impiego di 20.000 uomini, al costo di 41 milioni di rupie e 500 chili di oro. Nel 1983 entrò a far parte dei Patrimoni dell’Umanità e ancora oggi conserva l’aspetto immacolato di quando fu costruito. Realizzato interamente in marmo bianco, circondato da 4 minareti dalle proporzioni perfette, decorato con bassorilievi floreali e intarsiati con pietre dure, mosaici di pietre semipreziose, finestre di marmo traforato di una trasparenza e una perfezione impressionante, intarsi in marmo nero che riproducono iscrizioni coraniche e arabeschi floreali……. è stato descritto come una visione, un sogno, un poema, un inno all’amore, e forse è davvero il luogo di incontro fra dio e l’uomo. Al termine della visita rientro in hotel per la colazione da imperatori, poi partenza per Delhi. Visita orientativa della città e giro in risciò nella caotica Old Delhi, fra le strette strade dei bazar. Breve sosta alla moschea Jama Masjid in stile moghul. Sistemazione in hotel. Pernottamento.
16°GIORNO: DELHI-ITALIA
Trasferimento in aeroporto e volo di rientro.
Possibilità di estensione mare alle Maldive.